Talità, kum!

L'emorroissa e la figlia di Giairo
(Mc 5,21-43)

Le due storie sono un unico intreccio di vita e di morte. Da dodici anni la donna è malata, perde sangue goccia a goccia dalla fonte stessa della vita: è simbolo della vita che se ne va giorno per giorno. La ragazza muore proprio a dodici anni, l'età in cui potrebbe diventare donna e madre.

Qoelet forse direbbe: "Quando nasciamo incominciamo a morire"... se non viene il Signore a salvarci.

Gesù salva la ragazza chiamandola alla vita: "Talità kum". È simile all'invito dell'Amato in Ct 2,10: "Alzati, amica mia!...". L'arrivo dello Sposo salva dalla solitudine, dalla prigionia, dalla morte.

Anche la donna, guarita dal contatto nascosto e impersonale col mantello di Gesù, è salvata quando risponde allo sguardo di Gesù che la cerca, si fida ed esce allo scoperto, gli mostra il suo volto e gli fa udire la sua voce. 

G.

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