MT 13,24-30: Il seme buono e la zizzania
"Un uomo seminò del buon seme nel suo campo ... il suo nemico seminò
zizzania e se ne andò"
Non sono equivalenti, le due semine: Tu ci semini
perché siamo tuo campo, e vuoi donarci la tua stessa fecondità. Tu attendi
trepidante i frutti. Quell'Altro, vuol solo intralciare il Tuo lavoro d'amore
paziente: non gli interessiamo noi, e neppure l'erbaccia che semina. Non si
aspetta nulla, neanche frutti grami. Arriva di nascosto, rovina e se ne va.
Tu resti, non cambi campo, speri ancora.
Ricordaci che solo il tuo amore è fedele fino in fondo. Tanti irrompono nella nostra vita, per i loro fini; ricordaci che tu rimani, perché noi siamo il Tuo fine.
"Quando la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la
zizzania"
Ci sono tante erbacce, nella nostra vita, Signore... A volte
siamo proprio scoraggiati: sembra un campo rovinato e inutile! Eppure,
vediamo le erbacce solo perché c'è il grano buono: se fossimo una pietraia,
non ci sarebbero né le erbacce né il grano. Ed è proprio quando comincia a
spuntare il grano che appaiono anche le erbacce: anche loro sono reazione
alla Semina. Quando semini la Parola in noi, reagiamo! con gioia e con
sgomento, con coraggio e con paura, con intraprendenza e con pigrizia, con
magnanimità e con pusillanimità. Dove il Seme cade, la terra si muove,
entra in travaglio; solo dove nulla vive c'è quiete.
Seminaci, Signore. Non lasciarci sterili e tranquilli, equilibrati e improduttivi. Facci travagliati e fecondi, inquieti e fertili; contradditori e incoerenti, ma vivi.
"Non hai seminato del buon seme ... andiamo a sradicare"
Ci brucia la
delusione di un lavoro venuto male: non siamo perfetti come volevamo essere,
ci scopriamo incoerenti e deformi. Eppure ci sembrava di aver fatto tutto per
bene! Non può essere colpa nostra. Ci assale un dubbio radicale: forse è
colpa Tua. Forse al nostro inizio non sta una semina d'amore, forse nessuno
si aspetta da noi alcun frutto. Forse non c'è mai stato nulla di buono
dentro di noi, forse in noi cresce ciecamente solo quel che ciecamente vi è
caduto per caso. Ormai vediamo solo erbacce e vogliamo strappare tutto, anche
il grano, che abbiamo dimenticato. Per ricominciare da zero, da soli. Ed è
proprio quello che voleva Quell'Altro seminatore: non ha seminato zizzania,
ha seminato delusione e disperazione.
Ripetici, Signore, che il buon grano c'è e cresce! Che non c'è bisogno di ricominciare perché nulla è finito. Che non hai smesso di sperare e di credere in noi. Che anche infestati di erbacce siamo preziosi ai tuoi occhi, perché sanno vedere i germogli buoni.
"Lasciate crescere insieme"
Sei proprio sicuro, Signore?? Pensavamo
che tu volessi un campo "come Dio comanda"! Non ti offende la vista di tanta
erba cattiva? Davvero dobbiamo tollerare che anche il male viva in noi? Ma Tu
sai che non c'è altra soluzione, se non la sterilizzazione totale. E sai che
la zizzania non può uccidere il grano, può solo travagliarne la crescita e
renderne difficoltoso il raccolto: ma a questo penserai Tu, questa è la Tua
fatica per noi.
Non lasciare che ai nostri occhi il male conti quanto il bene. Facci pazienti e rispettosi di noi stessi, del Tuo seme custodito vivo in noi.
"Fino alla mietitura"
Sarà estate e faremo festa. Il nostro grano
sarà al sicuro nel Tuo granaio, non più esposto ai rischi delle intemperie.
La sera canteremo e danzeremo attorno al fuoco, e per un attimo penseremo che
volevamo sradicare tutto, e rabbrividiremo. Ma ci basterà avvicinarci al
fuoco, per scaldarci. E apprezzeremo anche la zizzania. Un ottimo
combustibile.
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