Ho l'impressione che l'amore di Dio e in generale la sua essenza non siano a noi noti se non in minima parte, ho l'impressione che ciò che ho colto di Lui e del suo amore per me non sia nulla rispetto alla realtà.
"O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!" (Rm 11,33).
Qualcuno potrebbe dire che tutta la Bibbia sia una grande proiezione del nostro bisogno di essere amati e di vincere la morte: chi ci garantisce che Dio ci ami? E che ci ami personalmente?
Se partiamo però dal presupposto che Gesù sia storico e che almeno alcune narrazioni fondamentali del Vangelo siano reali, notiamo che le esperienze dei vari personaggi che incontrano Gesù siano proprio questo: stupore per un amore inedito ed eccedente, non previsto, talora non logico. Folle il padre dei due figli di Luca 15, oltre ogni aspettativa l'atteggiamento verso Zaccheo, rischiosa la benevolenza verso la prostituta in casa di Simone... Insperato l'amore che scivola dal sangue sulla croce.
Un Salmo (36/35) dice "il tuo giudizio è come il grande abisso" - ci si aspetterebbe un tuono divoratore, e invece: - "uomini e bestie tu salvi"!
Il desiderio sia un augurio:
"....siate così in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, la altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Ef 3,14-19).
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